Medico Chirurgo Ortopedico | Dott. Luca Pazzaglia

Patologie ginocchio

Protesi

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ANATOMIA

L’articolazione del ginocchio è in maniera semplicistica costituita dal femore (condili femorali) e dalla tibia che rivestiti da tessuto cartilagineo si articolano fra di loro. Fra queste due superfici si trovano:
  • Menisco mediale (Interno)
  • Menisco laterale (Esterno)
  • Legamento crociato anteriore
  • Legamento crociato posteriore

Il tutto viene rivestito da un manicotto chiamato capsula, costituito al suo interno da cellule che producono il liquido sinoviale con funzione di “lubrificare” e “nutrire” la cartilagine.

Viene stabilizzato da strutture legamentose e miotendinee che rendono possibili movimenti di solo flesso-estensione.

Anteriormente si trova la rotula o patella anch’essa stabilizzata da strutture legamentose e miotendinee che decorre sula superfice femorale (Troclea).

Funzionalità delle strutture

In maniera semplicistica possiamo descrivere le seguenti funzioni:

  • Menischi: sono strutture di fibrocartilagine a forma di “C” che hanno la funzione di dare una congruenza articolare e di essere un “ammortizzatore“ fra le due superfici articolari (femore e tibia)
  • Legamenti crociati: sono strutture fibrose con la sola funzione di dare stabilità al ginocchio

Protesi

Il progressivo aumento delle lesioni cartilaginee porta ad una degenerazione artrosica delle superfici articolari del ginocchio con una sempre maggiore comparsa di dolore articolare ed una conseguente diminuzione della capacità di mantenere una stazione eretta prolungata e/o una deambulazione soddisfacente. Sempre più frequenti diventano gli episodi di cedimento articolare durante la deambulazione specie su terreni leggermente sconnessi con associato gonfiore articolare.

Cause

Artrosi primaria:

  • Predisposizione genetica
  • Obesità
  • Traumi ripetuti nel tempo: attività fisiche che comportino impatto con il suolo
  • Artrite reumatoide

Artrosi secondaria:

  • Post traumatiche:
    – Fratture articolari
    – Lesioni legamento (LCA-LCP)
    – Esiti di meniscetomie “aggressive”

MOMENTO DIAGNOSTICO

In seguito al persistere di una progressiva e sempre più ingravescente sintomatologia dolorosa a carico del ginocchio si rende necessario sottoporsi ad una visita specialistica.
Verranno quindi eseguiti test specifici e visionati esami strumentali (Rx ginocchio sotto carico, Rmn ginocchio) ed in base alla gravità delle lesioni a carico delle superfici articolari, alle condizioni cliniche del paziente, alla sua qualità di vita verrà proposto un percorso specifico.

Percorso di tipo conservativo

Vengono proposti dei trattamenti che hanno solo una capacità di beneficio temporaneo e che devono sempre essere associati ad una successiva fase di rieducazione funzionale articolare da eseguire esclusivamente presso centri fisioterapici altamente specializzati.

Possibili soluzioni:

  • Utilizzo di specifici plantari da indossare costantemente su tutte le comuni calzature
  • Soluzioni infiltrative innovative quali:
    – Infiltrazione con Ac. Ialuronico a medio-alto peso molecolare da ripetere
    ogni 4-6 mesi
    PRP da ripetere ogni 8-12 mesi
    – Collagene idrolizzato (Chondrogrid) (3 somministrazioni) da ripetere ogni
    4-6 mesi

Qualora tutto ciò non porti ad una soddisfacente qualità di vita quotidiana e/o lavorativa, si presenti gonfiore ( idrartri ) recidivante, e si continua ad avere qualità di deambulazione sempre più insoddisfacente si consiglia di sottoporsi ad intervento chirurgico

Percorso di tipo chirurgico

In anestesia spinale associata su richiesta ad una blanda sedazione viene eseguito il posizionamento delle componenti protesiche dopo un’accurata preparazione della sede d’impianto. È previsto salvo controindicazioni legate al paziente un sistema di recupero intraoperatorio e post operatorio del sangue.

Tale procedura viene frequentemente eseguita in circa 60 minuti.

Il giorno successivo all’intervento salvo restrizione date dall’internista il paziente viene messo seduto e comincia una progressiva ripresa dell’articolarità In seconda giornata inizia a deambulare con due bastoni con l’aiuto del fisioterapista. Il ricovero sarà di circa 10 -18 giorni sempre presso la struttura dove è stato eseguito l’intervento , durante i quali saranno eseguiti due cicli di specifica e personalizzata fisioterapia giornaliera.
La ripresa dell’attività lavorativa dipende molto dalla natura del lavoro da eseguire. L’astensione dai lavori, comunemente intesi come “pesanti”, naturalmente dipendenti dall’arto operato, è di circa 3-4 mesi. Bisogna comunque attenersi a delle precise regole che verranno al momento fornite dal personale sanitario in base alla capacità di recupero ottenuta dopo un periodo di rieducazione funzionale eseguita esclusivamente presso centri fisioterapici altamente specializzati.

Rare: possono insorgere tutte le normali complicanze legate ad un intervento ad esempio: infezioni, tromboflebiti, zone di sofferenza cutanea, deficit di recupero dell’articolarità, deficit di stabilità, etc.

Piu’comuni: deiscenza delle ferita chirurgica con possibilità di secrezione, riduzione della sensibilità della zona operata, edemi degli arti inferiori.

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